EasyPGX ready MSI è un test in vitro diagnostico per il rilevamento dell’instabilità microsatellitare che utilizza la tecnologia  Real Time PCR e successiva analisi dei target sulla base della curva di denaturazione.

Lo studio avviene attraverso la ricerca di 8 marcatori “quasi-monomorfici” mononucleotidici: BAT-25, BAT-26, NR-21, NR-22, NR-24, NR-27, CAT-25 e MONO-27. Il test permette di rilevare in modo accurato e con ridotto “tempo operatore” l’instabilità microsatellitare in campioni tumorali.

Rilevanza clinica

L’instabilità dei microsatelliti (MSI) è un fenomeno di ipermutazione associato a difetti nelle proteine coinvolte nei meccanismi di riparo del DNA (MMR – DNA MisMatch Repair) presente in diversi tipi di tumori, tra i quali i più rappresentati, il tumore del colon, dell’endometrio ed i tumori gastrici 1,2.
Nel tumore del colon l’instabilità satellitare è presente nell’85-90% dei casi di tumore del colon-retto non poliposico ereditario (HNPCC) e nel 15-20% dei tumori sporadici ed è associata ad una migliore prognosi rispetto ai tumori MSS2.
Diversi studi recenti hanno dimostrato che l’instabilità microsatellitare è un marcatore predittivo di risposta all’immunoterapia. Infatti, alcuni tipi di tumore con MSI-H mostrano un’elevata risposta all’ immunoterapia con inibitori PD-1 3,4,5.

Tradizionalmente, l’analisi dell’instabilità microsatellitare viene effettuata utilizzando il pannello Bethesda che prevede l’analisi di due marcatori mono-nucleotidici e di tre marcatori di-nucleotidici. La natura polimorfica dei marcatori di-nucleotidici, tuttavia, rende necessaria l’analisi in parallelo del tessuto tumorale e sano dello stesso paziente. Inoltre, tale pannello non ha un’elevata sensibilità di rilevamento dei tumori MSI-H.
Diversi studi hanno invece dimostrato che l’analisi di un pannello di marcatori mono-nucleotidici quasi-monomorfici in diverse popolazioni permette di rilevare l’instabilità microsatellitare nei campioni tumorali senza bisogno di confronto con il tessuto normale dello stesso paziente6-14.

Il test dell’instabilità dei microsatelliti ricopre, dunque, un ruolo importante nella pratica clinica, come metodo indiretto per l’indagine delle alterazioni del sistema MMR e, conseguentemente, per l’identificazione di pazienti responsivi all’immunoterapia.

Caratteristiche principali del prodotto

Certificazione: marcatura CE IVD dei reagenti e del sistema EasyPGX completo di strumenti, accessori e software per analisi automatica dei dati.
Completo di tutti i reagenti: estrazione da tessuto FFPE inclusa nel kit e rilevamento.
Pronto all’uso: tutti i reagenti di amplificazione necessari completi di mastermix, sono pre-aliquotati in strip pronte all’uso. Le strip possono essere conservate a temperatura ambiente.
Semplice da utilizzare: nessuna necessità di congelamento, scongelamento o pipettamento sul ghiaccio: gli step sono ridotti al minimo e così il rischio di errori o contaminazione.
Materiale di partenza: l’analisi è condotta direttamente su tessuto FFPE. Non è necessaria la comparazione con tessuto normale o sangue per l’analisi dei risultati.
Flessibile: possibilità di eseguire fino a 12 test all’interno di un’unica seduta sperimentale.
Tempo totale: dal tessuto al risultato in meno di 3 ore con un ridotto tempo operatore rispetto agli attuali metodi (es. elettroforesi capillare).
Linea completa: va ad aggiungersi alla linea di farmacogenetica oncologica EasyPGX ready to yoUSE.

Bibliografia:

1. Boneville et al. Landscape of MSI across 39 cancer types. JCO Precision Oncology ASCO 2017.
2. Richman S et al. Deficient mismatch repair: Read all about it (Review) International Journal of Oncology 2015.
3. Le D.T. et al. PD-1 BLOCKADE in tumors with mismatch-repair deficiency. N.Eng.J.Med 372;26, 2015.
4. Le D.T. et al. Mismatch repair deficiency predicts response of solid tumors to PD-1 blockade. Science 357, 409-413, 2017.
5. Overman MJ et al. Nivolumab in patients with metastatic DNA mismatch repair -deficient or microsatellite instability-high colorectal cancer (checkmate 142): an open-label, multicentre, phase 2 study. Lancet oncology 18:1182-91, 2017.
6. Suraweera N. et al. Gastroenterology vol.123 n.6, 2002
7. Buhard O. et al. Disease Markers 20, 251-257, 2004
8. Buhard O. et al. J. Clinical Oncology, vol.24, number 2, 2006
9. Xicola R.M et al. J Natl Cancer Inst 99:244-52, 2007
10. Goel A. et al. PLoS ONE, vol.5, Issue 2, 2010
11. Pagin A. DOI:10.1038/bjc.2013.213, BJC, 2013
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13. Bianchi F et l. J.Molecular Diagnostics, vol.11 no.3, May 2009
14. Takehara Y. Et al. J. Transl Med 16:5, 2018