A maggio, la Commissione Europea ha esteso l’impiego di atezolizumab e osimertinib nel carcinoma polmonare non a piccole cellule a seguito della valutazione di alterazioni di biomarcatori molecolari.

Il 5 maggio, la Commissione Europea ha approvato l’anticorpo monoclonale anti-PD-L1 atezolizumab (Tecentriq, Roche) per il trattamento di prima linea dei pazienti adulti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) metastatico con espressione di PD-L1 superiore al 50%, ma senza mutazioni attivanti di EGFR né alterazioni di ALK.
L’approvazione si basa sui risultati dello studio di fase 3 IMpower110, pubblicati a ottobre del 2020 su NEJM.Lo studio ha dimostrato come l’atezolizumab in monoterapia migliori la sopravvivenza globale (OS) di 7,1 mesi rispetto alla chemioterapia (20,2 contro 13,1 mesi) nei pazienti con NSCLC allo stadio IV senza alterazioni (SNP, In/Del, riarrangiamenti) dei geni EGFR e ALK, che presentano un’espressione elevata di PD-L1.

Un’analisi aggiornata dello studio presentata alla World Conference on Lung Cancer 2020 lo scorso gennaio ha confermato la superiorità di atezolizumab rispetto alla chemioterapia nei pazienti con espressione elevata di PD-L1. Infatti, dopo un follow-up mediano di 31,3 mesi, l’OS mediana è rimasta di 20,2 mesi con atezolizumab contro 14,7 mesi con la chemioterapia. Anche la sopravvivenza libera da progressione (PFS) mediana si allunga con atezolizumab rispetto alla chemioterapia: 8,2 mesi contro 5 mesi. Inoltre, l’analisi aggiornata conferma il vantaggio dell’anti-PD-L1 sulla chemioterapia anche per quanto riguarda la risposta al trattamento. Infatti, l’ORR è risultato del 40,2% con l’immunoterapico contro 28,6% con la chemio e la DOR mediana è risultata rispettivamente di 38,9 mesi contro 8,3 mesi.
Infine, con atezolizumab si è osservata una forte riduzione dell’incidenza delle tossicità di grado 3/4: dal 44,9% della chemioterapia al 14,3%.
Con questa approvazione, salgono a cinque le indicazioni di atezolizumab attualmente autorizzate in Europa per il tumore al polmone: quattro nel NSCLC, come agente singolo o in combinazione con farmaci mirati e/o chemioterapie e una per il trattamento in prima linea di pazienti con SCLC in stadio esteso, in combinazione con la chemioterapia con carboplatino ed etoposide.

Il 28/5 l’inibitore delle tirosin chinasi di terza generazione osimertinib (Tagrisso, Astra Zeneca) ha ottenuto l’approvazione dalla Commissione Europea come trattamento adiuvante per i pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) allo stadio iniziale, positivo per alcune mutazioni del gene EGFR: delezioni dell’esone 19 o sostituzione nucleotidica L858R dell’esone 21.
La nuova indicazione di osimertinib si deve ai risultati dello studio di fase 3 ADAURA, pubblicati anche questi a ottobre del 2020 su NEJM.
Nella popolazione complessiva dello studio (pazienti con NSCLC in stadio IB-IIIA e con mutazione EGFR ex19del o EGFR L858R), il trattamento adiuvante con osimertinib ha ridotto dell’80% il rischio di recidiva della malattia o decesso rispetto al placebo.
Nella stessa popolazione, il TKI ha dimostrato anche un miglioramento statisticamente significativo e clinicamente rilevante nella sopravvivenza libera da malattia (DFS).
La sicurezza e la tollerabilità di osimertinib sono state paragonabili a quelle osservate nel setting metastatico nei trial precedenti.
Osimertinib era stato già approvato per il trattamento di prima linea dei pazienti con NSCLC localmente avanzato o metastatico ed EGFR mutato e per la terapia del NSCLC localmente avanzato o metastatico positivo per la mutazione T790M di EGFR.

Infine, sempre a maggio, il Comitato per i Prodotti Medicinali per Uso Umano (CHMP) di EMA ha raccomandato l’approvazione di cemiplimab (Libtayo, Regeneron Ireland) per il trattamento di prima linea dei pazienti adulti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) con espressione di PD-L1 >50%, ma senza alterazioni di EGFR, ALK o ROS1. Per essere elegibili al trattamento, i pazienti devono avere una malattia metastatica o localmente avanzata che non è candidata alla chemio-radioterapia definitiva. Cemiplimab è stato anche raccomandato per l’approvazione negli adulti con carcinoma a cellule basali (BCC) localmente avanzato o metastatico che siano andati in progressione o siano intolleranti a un inibitore della via di Hedgehog (HHI).

Le nuove approvazioni e raccomandazioni relative a atezolizumab, osimertinib e cemiplimab rafforzano e confermano il ruolo centrale della valutazione di biomarcatori specifici per la somministrazione dei farmaci a bersaglio molecolare.

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Riferimenti bibliografici

  1. Roche Press Release, 5 May 2021. Roche’s Tecentriq approved by European Commission as a first-line monotherapy treatment for people with a type of metastatic non-small cell lung cancer.
  2. Herbst RS, et al. Atezolizumab for first-line treatment of PD-L1-selected patients with NSCLC. N Engl J Med 2020:383:1328–39
  3. Herbst RS, et al. IMpower110: updated OS analysis of atezolizumab vs platinum-based chemotherapy as first-line treatment in PD-L1–selected NSCLC [WCLC 2020 Poster FP13.03].
  4. AstraZeneca Press Release, 28 May 2021. Tagrisso approved in the EU for the adjuvant treatment of patients with early-stage EGFR-mutated lung cancer.
  5. Wu YL, et al; ADAURA Investigators. Osimertinib in Resected EGFR-Mutated Non-Small-Cell Lung Cancer. N Engl J Med. 2020 Oct 29;383(18):1711-1723.
  6. Regeneron Press Release, 24 May 2021. Libtayo® (cemiplimab) Receives Positive CHMP Opinion for the Treatment in Europe of Two Advanced Cancers